1994 - Vengeance War 'Till Death
1995 - Blood And Valour
Tutto iniziò nel 1990, nella città australiana di Victoria, quando 5 scalmanati buzzurri poco rassicuranti fondarono un gruppo, chiamato Corpse Molestation. Unendo insieme le loro forze, diedero la nascita a 4 demo tra il 1991 ed il 1993, mostrando i muscoli con una specie di black/death caotico e rozzissimo. Solo che nello stesso 1993 si stufarono del nome, cambiandolo così in Bestial Warlust, e con questo passarono praticamente alla storia come uno dei gruppi più estremi che il metal si ricordi.
Io di loro ho i due album, ossia "Vengeance War 'Till Death" del 1994, e "Blood and Valour" del '95.
Con il primo, i Bestial Warlust fecero sentire al pubblico disarmato un monumento al black/death metal più estremo e senza compromessi. 7 canzoni( alcune delle quali già presenti nei demo dell'incarnazione precedente) praticamente orientate soltanto sui blast-beats, dove facevano capolino delle chitarre che contribuivano, a mio avviso, a creare un caos sonoro di immane proporzioni, anche grazie a degli assoli schizofrenici e dal taglio rumorista, per non parlare della voce, delle urla spaventose tanto care a molti gruppi black/death metal( Sadomator, Black Witchery...), alle volte sorrette da grugniti potenti, opera del bassista Joe Skullfucker( il cantante principale è Damon Bloodstorm). Una nota stilistica importante da segnalare, tra le altre, è che il gruppo, qui, spesso ripeteva una data soluzione per 3 volte, così da rendere il tutto ancora più all'insegna dell'insicurezza e della pazzia, in sostituzione del classico numero 4. La produzione è piuttosto curiosa, visto e considerato che il suono delle chitarre è basso, in modo forse da allontanare ulteriormente la maggioranza degli ascoltatori. E la cosa bella è che, siccome il gruppo parlava di guerra (satanica, beninteso), in "Vengeance War 'Till Death" lasciava ben intenderla, almeno secondo per me, un'orda di guerrieri che avanzano impietosamente con i loro cavalli infernali( qui ho fatto il verso alla copertina).
Nel 1995, il quintetto australiano pubblicò, indipendente( il primo album, come il secondo, era presso la Modern Invasion Music), il demo "Promo 1995", in cui erano presenti due canzoni che poi saranno presente in "Blood And Valour", ed un altro pezzo.
Nello stesso anno, dopo degli avvicendamenti in formazione( Joe Skullfucker diventò chitarrista- solista tra l'altro -, e così il posto di bassista - session - venne preso da un certo Fiend of the Deep; poi venne come chitarrista ritmico Battleslaughter. In tal modo, Keith Warslut potè immergersi pienamente nella sua creatura Destroyer 666, e Chris Corpsemolester - attualmente Chris Masochist, poi in gruppi come i Gospel of the Horns, lasciarono i Bestial Warlust), i 5 partorirono "Blood and Valour". Sempre un album all'insegna della violenza più parossistica ma nonostante ciò per niente uguale al primo album, dato che, in questo caso, il suono si è fatto più death ed anche più tecnico( il batterista specialmente è un portento), c'è meno tendenza al caos, ed incredibilmente ci sono qua e là dei rallentamenti( si prendano ad esempio i momenti black'n'roll di "Legion of Wrath"). Inoltre, i pezzi si sono fatti più brevi, visto e considerato che adesso ci sono anche pezzi di circa 2 minuti e mezzo. Insomma, un album decisamente più fruibile rispetto al primo, anche se purtroppo il gruppo si è levato quella caratteristica delle soluzioni da 3 volte che li identificava ulteriormente. Ma sempre di un album monumentale si tratta, almeno a mio avviso.
Poi, nel 1996, i Bestial Warlust( ormai soltanto l'opera dei membri storici, ossia Joe Skullfucker, ora chitarrista/cantante, e Markus Hellcunt - chi se lo ricorda nei Gospel of the Horns? -, batterista), se ne uscirono con il demo( di cui non si sa se venne prodotto da una qualche etichetta discografica) "Satan's Fist" ed, infine, un anno dopo, pubblicarono uno split, dalla copertina esilarante, dal titolo "Headbangers Against Disco Vol.1", insieme a gruppi quali i giapponesi di culto Sabbat, i norvegesi Infernö e gli svedesi Gehennah. Tutti i gruppi contribuirono con una sola canzone. I Bestial Warlust conobbero, finalmente, il ritorno del cantante storico, Damon Bloodstorm, e l'arrivo del chitarrista Marauder( poi anche lui nei Gospel of the Horns, oltre che nei già citati Destroyer 666).
Bisogna notare che il gruppo si auto-definiva come Satanic War Metal. Questa definizione( ed i loro testi guerreschi ovviamente) hanno fatto entrare i Bestial Warlust nel cosiddetto novero del war black metal, un sotto-genere praticamente e rigorosamente Underground portato più o meno alla nascita (ufficiale) dai brasiliani Holocausto( se non sbaglio). Peccato che, a mio avviso, molti confondono il war black metal per un vero e proprio genere musicale, nonostante sia composto da gruppi diversissimi tra loro e spesso, tra l'altro, neanche puramente black metal( come i primi Beherit per esempio) od addirittura principalmente thrash( gli ultimi Gospel of the Horns in primis).